La comunicazione è il tessuto che tiene insieme la nostra società. È attraverso le parole, le immagini e i suoni che governi, istituzioni, imprese e comunità costruiscono significati condivisi, prendono decisioni e diffondono cultura. È un tessuto che cambia costantemente, capace di adattarsi a nuove tecnologie, nuovi contesti e nuove sensibilità.

Con “Le mutazioni della comunicazione. Una chiacchierata a più voci”, all’interno della Rome Future Week, mettiamo al centro proprio questo tema: come la comunicazione cambia – e continuerà a cambiare – nella sua dimensione pubblica, istituzionale e culturale.

Il percorso parte dagli albori del web e arriva fino all’intelligenza artificiale, passando attraverso momenti che hanno segnato un’epoca: dai tweet virali di Barack Obama ai linguaggi visivi dei musei, che mostrano come la cultura sappia reinventarsi per parlare a pubblici sempre più diversificati.

Due sono le direttrici principali che guidano la riflessione:

  • la comunicazione pubblica e istituzionale, che deve rinnovarsi per restare trasparente, credibile e capace di ingaggiare i cittadini in un ecosistema informativo frammentato;
  • la comunicazione culturale, che trova nei nuovi linguaggi e nelle tecnologie digitali l’opportunità di moltiplicare i modi in cui il patrimonio viene raccontato e condiviso.

A portare il proprio punto di vista sono tre professionisti che vivono ogni giorno queste trasformazioni:

  • Vincenzo Filetti, partner di Theorema, con oltre vent’anni di esperienza nella comunicazione strategica e istituzionale;
  • Filippo Giustini, design strategist di Marketing Toys e co-fondatore del Marchisoro Hub, laboratorio creativo in Mugello;
  • Guido Fabbri, esperto di comunicazione e tecnologie, ideatore e organizzatore di startup competition che intrecciano innovazione e visione.

Per noi di Theorema, questo appuntamento rappresenta anche un momento per ribadire il nostro impegno: da fine 2021 ci occupiamo di comunicazione, lavorando prevalentemente con Pubbliche Amministrazioni. Lo facciamo con la convinzione che ripensare i linguaggi e gli strumenti sia fondamentale per rendere la comunicazione non solo più efficace, ma anche più inclusiva e partecipata.

“Le mutazioni della comunicazione” è quindi più di una conversazione: è un invito a guardare avanti, a immaginare insieme come cambieranno i linguaggi, i media e le relazioni che costruiscono la nostra vita collettiva.